Solo Mario Draghi ha sottolineato l’esigenza di arginare il “ caro energia” che appare sin troppo eufemistico.
La Cina è la prima a farne le spese, dove la crisi energetica è diventata davvero pesante, al punto da costringere a blackout e blocchi produttivi a in migliaia di imprese . Goldam Sachs stima che oltre il 44% delle attività industriali nel Paese sia in qualche modo colpito da carenza e restrizioni dall’impiego di energia con ripercussioni che si faranno risentire sul pIL . Solo tra le fonderie cinesi di allumino si stima una perdita di capacità produttiva di oltre 3 milioni di tonnellate
Barile ad oltre 80$ ( 2020 in piena pandemia $20 ) e rischio concreto che l’Europa perda capacità produttiva. In Gran Bretagna già si verificano fermate nelle industrie ed in Belgio hanno iniziato a ridurre i riscaldamenti nelle serre per la produzione ortofrutticola. Ed ancora in Scozia a metà settembre 350mila famiglie si sono ritrovate senza energia elettrica perché la “people’s energy “ ha chiuso notte-tempo i battenti .
Per uno strano scherzo del destino i risparmi accumulati durante la pandemia stanno per essere divorati dal caro energia senza particolare valore aggiunto: a parità di consumi si spenderà verosimilmente il 78% in più che significa per una famiglia circa 800 euro in più considerando tanto l’energia elettrica che l’energia termica per il fabbisogno annuale di una famiglia media di 4 persone
La miopia dimostrata in questi anni presenterà un conto salatissimo erodendo il rimbalzo della crescita del pil mondiale e minando seriamente i fondamentali dell’economia. Oggi appare sin troppo sconto ma …..l’avevo previsto e dichiarato in tempi non sospetti