Termoregolazione ‘rischio spesa inutile’

TERMOREGOLAZIONE, SIF ITALIA: “RISCHIO SPESA INUTILE PER CONDOMINI”

Parte da Milano “la battaglia contro l’obbligo di istallare sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali nei condomini introdotta dalla direttiva europea 2012/27 e previsto in Italia entro il 31 dicembre 2016”. Sif Italia, società leader nell’amministrazione di patrimoni immobiliari che gestisce tra il capoluogo lombardo e il suo hinterland oltre 30.000 unità immobiliari, si mobilita e chiede un “intervento correttivo da parte del Governo per migliorare l’applicazione della norma”. In una nota diffusa dalla società, l’ad Luca Ruffino ha sottolineato che “il recepimento italiano della direttiva europea ha ricevuto una declinazione assurda e inaccettabile, che prevede non solo un’applicazione indiscriminata che non tiene conto delle caratteristiche degli immobili, ma anche il susseguirsi di costose perizie preventive, l’avvio di percorsi ad ostacoli che portano inevitabilmente a contenziosi giudiziari e scontri sui criteri di ripartizione dei coefficienti di adeguamento tra i condomini, nonché l’introduzione di sanzioni pecuniarie sproporzionate che possono arrivare fino a 2500 euro”. “Il nostro ufficio studi – si legge ancora nel comunicato – ha stimato che solo a Milano per le casse di Aler si prospetta una spesa complessiva di circa 80 milioni di euro. Si parla di interventi singoli che riguardano anche tutti i proprietari di altre residenze interessate dal provvedimento e che possono rivelarsi molto più complessi di quello che sembra e arrivare a costare fino a 1000 euro per un appartamento di circa 80 mq. Una spesa in molti casi ammortizzabile in 11 anni e quindi fuori dal costo ottimale previsto dallo stesso decreto governativo. Per questo lanciamo un appello anche ai candidati sindaci di Milano affinché si facciano carico della questione”. “Se rimane come stabilito dal Governo, per migliaia di condomini lombardi e italiani – ha sottolineato la società – si prospetta quindi una spesa significativa, un duro colpo che pesa notevolmente sul bilancio famigliare, soprattutto in questo momento economico e in particolare per coloro che già faticano a pagare le spese condominiali. Tutto questo per sostenere un intervento che rischia tra l’altro di non produrre i sensibili benefici ambientali ed energetici ipotizzati dal legislatore”. “Proprio per questo – ha concluso Ruffino – abbiamo indirizzato al Governo una richiesta di modifica alla normativa italiana per rivedere immediatamente l’obbligo di istallazione di questi dispositivi e le relative sanzioni laddove sia dimostrato, in base ad elementi oggetti e strutturali o attraverso autocertificazioni e relazioni tecniche di professionisti abilitati, che tali interventi non risultino efficienti e sostenibili in termini di costi”.(Omnimilano.it)(03 Giugno 2016 ore 12:29)